Qualche settimana fa un tipo americano è stato arrestato perché faceva sesso con la sua automobile. Gli agenti lo hanno sorpreso mentre cercava di penetrare la marmitta della sua Ford. Non si capisce il motivo delle manette. Fare sesso con l'inorganico – aspirabriciole, citofoni, poltrone – se consenzienti, dovrebbe essere un diritto di tutti. Eppure il gesto dello yankee ha inorridito molti. «È un pazzo, che schifo, che gusti orribili». In Rete si è sollevato il dissenso, lecito ma ipocrita fino al midollo, per una pratica che ha un suo nome, mechanofilia, e molti seguaci: quanti sono gli italiani che lavano, guardano, lucidano e accarezzano la propria auto con una cura che mai concederebbero a cose e persone sprovviste di targa? Tantissimi. Eppure la passione per la cromatura, stranamente, non abita l’indice porno dell’utente italiano, precipitato digitale di tutti i luoghi comuni e pecorecci di un Paese fermo agli anni Cinquanta.