martedì 24 maggio 2011

Biennale, 200 apostoli e un papa

Sapete quel matitone rosso e blu dell’ufficio censura? Quando il funzionario vergò di rosso vaste parti dell’adattamento del Galileo di Bertolt Brecht, Angelo Maria Ripellino disse, voltando le spalle: «No, grazie». Era il giubilante 1950, e il testo tra i più anticlericali della storia. Ma il celebre slavista rinunciò alla messa in scena, non volendo «fare una cosa brutta».

giovedì 19 maggio 2011

Non spegnete quella cicca

Ho smesso di fumare un anno e mezzo fa. Diciotto mesi. Cinquecentoquarantasette giorni, più o meno. Nell'estate del 2001 fumavo molto. Ne accendevo una dopo l'altra. Un chain smoker. Una catena di cicche. La mia fama, tra i polmoni, era pessima.

lunedì 16 maggio 2011

Lo spionaggio partecipativo

Non c'è nulla di difendibile in un autista che guida con i gomiti, avendo le mani impegnate da due cellulari. Fatta questa premessa, valida anche per i tassisti cocainomani e i piloti d'aereo 'mbriachi, credo sia lecito porsi un'altra domanda. Secondo voi è normale accendere un telefonino, avviare la videoregistrazione, riprendere l'illecito, salvarlo e spedirlo a una testata giornalistica che a sua volta lo pubblicherà suscitando tsunami di indignazione?

venerdì 6 maggio 2011

Centri sociali

L'Ikea è il luogo dove – no, non ci sono dati scientifici, pura indagine sul campo – si consumano i litigi più strazianti della storia delle coppie. Si entra con la voglia di metter su famiglia, si esce con il desiderio di sterminarla. Il bacio collettivo in risposta alle dichiarazioni del sottosegretario Giovanardi ha mitigato questa verità, trasformando i grandi magazzini nel quartier generale dell'amor profano e dei diritti universali. Il flash mob pomiciante sotto l’insegna giallo blu ha reso il mobilificio svedese uno spazio non solo sociale – l'oggetto stesso del consumo, dove spendere (appunto) il proprio tempo – ma finalmente politico. Un timido inizio (come quello contro la violenta titolare di Tezenis, a Porta di Roma), in uno dei luoghi deputati allo svago, secondo statistiche recenti, del 35 percento dei ragazzi (il resto si divide tra il bar sotto casa, lo stadio e la cameretta).