domenica 10 maggio 2009

«Io, Barbie, volevo essere una Bratz»

Incontriamo Barbara Millicent Roberts, nota come Barbie, nella sua ultima Dream House. Tanta naftalina, un’enorme vasca da bagno ed elettrodomestici rosa.
Lei è nata nel 1959. Cinquant'anni portati magnificamente.
Si aspettava rughe e artrosi? Mi spiace per lei, sono di plastica. Non invecchio.
Al contrario, è più bella.
Forse per lei. Per suo nonno ero meglio nel 1961, col grembiule da infermiera. O con l’uniforme da hostess.
Dubito che mio nonno giocasse con lei. Piuttosto mia madre.
Suo nonno mi comprava. Sua madre, semmai, è stata l’utilizzatrice finale, come dite dalle vostre parti. E presumo che sia stata una di quelle milione di stronzette che a una certa età, per affermare il loro rifiuto del passato, mi decapitavano e friggevano nel microonde.

lunedì 6 aprile 2009

Alda Merini, corpo profano

Il quadro che vedete qui a sinistra, così vicino e simile alla foto di Alda desnuda, è un’opera di Alberto Ziveri (1908-1990), campione della Scuola romana degli anni ‘30. “Faustina”, il titolo, era una prostituta (tra i soggetti preferiti al pittore, insieme ai  militari - questo passava il convento), la regina dei postriboli capitolini. Gli interni in cui Ziveri amava ambientare i suoi ritratti erano graffi ati da una luce opaca, sospesa, distante dalla Roma monumentale che pure tutta le retorica del tempo permeava. Più vicino all’americano Edward Hopper che al coevo Sironi.