domenica 30 ottobre 2011

All'iPhone di Michele Serra Trony fa schifo

Ci deve essere un attico molto bello, a Ponte Milvio. Più bello di altri. Con una vista magnifica, di quelle panoramiche, che tutto vedono. In questo attico, in bilico tra il ponte dei lucchetti e il megastore Trony, ci abita (forse, chissà) una firma nobilissima. Che scrive, a proposito dei disordini per l’iPhone:

venerdì 21 ottobre 2011

Hanno fotografato Gheddafi

«Muammar Gheddafi è stato fotografato». Dunque è morto. Sta diventando un’orribile consuetudine, come fosse una delle tante categorie del porno digitale – dictators – il gesto di milioni di polsi che con un clic animano i video della vendetta. Piani sequenza spediti on line da mondi vicini solo nella retorica, a descrivere nel dettaglio la morte violenta dei colonnelli. Corpi linciati, volti tumefatti, teste più volte ruotate in malo modo a favore di camera (che nel caso del raìs di Misurata alcuni siti precisano compiaciuti essere un iPhone). Clip amatoriali, girati da mano giubilanti e rapite da una furia orgiastica, che, nella trasmissione, da siparietti di vendetta nazionale (noi – come per molto cinema – ne fummo pionieri con piazzale Loreto) si trasforma in fulgido esempio di sex appeal dell’inorganico*.

martedì 18 ottobre 2011

Padroni.com


Con Shuva ho un contenzioso aperto. Qualche anno fa mi ha sfilato da sotto gli occhi cinque lavori. Piccoli servizi di grafica per una grossa società inglese. Io e l’indiano avevamo pubblicato il curriculum sul sito Odesk, specializzato nel job on line. Buona conoscenza dei principali software di editing, fotoritocco, montaggio e varie ed eventuali. Una bella fotina sorridente, e la garanzia di prestazioni perfette. Il giochetto è antico come il mondo. Chi presenta la soluzione migliore – soldi e tempo – vince. La prima volta si trattò di montare un video di 30 secondi usando una serie di 10 foto, e titolarlo. Io pensai: alle quattro c’è la bimba, alle cinque la piscina, alle sette quell’appuntamento lì... in due giorni posso farcela. Tariffa? Restiamo bassi: 100 euro. Manco il tempo di digitare il pacchetto, che Shuva l’infame già sorrideva. Tre ore di lavoro per 15 euro. Non ci fu partita, chiaramente. E così per altre quattro volte.