giovedì 9 settembre 2010

Sei il nostro Joe Strummer 
e in tuo nome spakkeremo tutto


Lanciando l’ultimo album di Fabri Fibra, Controcultura, l'editrice Universal ha impugnato la penna e dichiarato: noi prendiamo le distanze da quanto contenuto in questo disco. Tanta premura per qualche battuta da gossip e un passaggio, censurato, sulla «paura di prendersi l’Aids». Avete presente i Truceklan da Centocelle. Cercateli su youtube, ascoltate “Roma violenta”. Attaccano il brano rammaricandosi di non vivere più nella Magliana della banda, quando ci si «ispirava ai gangster degli anni ‘30». Truci seri, i Truceklan.

Fibra – non ce ne voglia – a confronto è rassicurante come la carezza di un papa. Se la prende con i media con lo stesso garbo logico di un alunno del dams, sebbene ogni tanto ci infili incisi (allegorie?) come «piscio sull’Arcuri, cago sulla Barale». E a chi gli chiede conto, argomenta: «I miei testi non sono verbali dei vigili e non c'è nulla di personale. Qualcuno dice che uso i nomi di personaggi noti per vendere e allora consiglio a tutti gli artisti che non hanno successo di fare la stessa cosa».

Dunque: perché la Universal si sente in dovere di avvertire politici e prelati che non ha messo bocca sui testi dell’artista? Si vuole riparare dalle accuse di oscenità e diffamazione? O cosa? Per capirlo bisogna calarsi il cappuccio della felpa sulla testa, abbassare il cavallo dei pantaloni fino alle ginocchia, aggiustarsi le mutande con un gesto plateale e introdursi nelle stanze virtuali dei fan di Fibra e dintorni. 
[La prima cosa che si impara in questi forum è una vecchia regola in voga tra i comunisti sovietici. Insegnava Molotov: quando un tuo avversario inizia il discorso con la frase «Se non sbaglio…», tu devi rispondere pronto «Sì, tu sbagli». Più o meno così sui siti in questione: se osi scrivere «Io penso che Fabri Fibra abbia argomenti deboli», preparati a un «Tu non capisci un kazzo di niente, pezzo di merda, vaffanculo». Còlto questo si è già nel mezzo del cammin].
Le dichiarazioni lasciate dai fan del rapper di Senigallia ruotano intorno ad alcuni temi fissi: l’autostima («le sue canzoni mi fanno sentire più forte»), la verità («nei suoi testi ci sono le cose così come sono nella realtà») e, al primo posto (senza mai abbandonare il senso di repulsa per tutto – destra, sinistra, sopra, sotto) l’Italia,nelle varianti patria, stato, governo, potere politico, «gente intorno a noi»…

«Esiste un paese peggio dell’Italia?» (erdistruttore), «Sì, il sud Italia» (zsfhzser87).

A passeggio tra i commenti (oltre il milione) che accompagnano il nuovo video su youtube, Video in trip...
«I politici sn solo 1 massa di coglioni ke pensano solo a litigarsi fra loro e a fare soldi» (hanticulus); «Sparite, politici di merda, andate tutti in Siberia» (pzh84); «quelle teste di cazzo al governo stanno rovinando l'Italia, uno dei paesi più belli e completi del mondo, giuro che se riesco ad avere abbastanza supporto, guido una rivoluzione e ammazzo tutti» (freddie95); «Fibra sprona i giovani a lottare subito per un futuro ... prende per cul* i figli di papà.... In Italia la tv domina le menti degli italiani» (frankino); «Un paese in mano a dei vecchi bavosi a cui non interessa niente del futuro dell'Italia, perché sono già morti» (saryy); «Grande Fibra… diglielo ai nostri politici che sono tutti dei paraparapapeppè!» (antoninoRex).

Quale colore domina il popolo provvisorio di Fabri Fibra? Leghisti, mussoliniani, nichilisti, grillini, conformisti, anarchici, reazionari, nazisti, menefreghisti. A questo giro la novità sta nella scelta del rapper di prendersi gioco di politici noti, come Berlusconi e Bossi – “di schierarsi”.  [Nota: alla fine del video di Vip in trip, girato sulla falsa riga di Radio in the Casbah dei Clash (1982), c’è la celebre frase di Joe Strummer «siamo anti-fascisti, contro la violenza, siamo anti-razzisti e per la creatività»]. Apriti cielo. 
«Maddaiiiii, makkè 6 antifascista pure tu??? A morte i comunisti» (iena88); «ma stai zitto sfigato io preferisco che ci siano i comunisti che due pagliacci che si fanno i cazzi loro e poi se sei fascista devi startene ancora piu zitto xk negli anni passati l'avete rovinata voi l'italia» (eliteitalian9865); «Se non fosse per mortadella che ha fatto entrare l'euro adesso saressimo signori tutti... Avressimo più turismo e invece eccoci quà la gente non viene più perché l'euro costa si per loro che per noi!» (emotion901). «Cosa pensi che succede se viene al potere un altro mussolini? Devi solo ringraziare se adesso puoi entrare su youtube a guardarti in libertà tutti i video» (afanarchist); «bossi nn è un nazista… il nazismo legava la gente del suo popolo… il leghismo che fa?? esattamente il contrario qnd te diko affanculo sta gente ipokrita ke descrimina il fascimo e poi vota lega… qst è l'italia» (diofrash93). «Io so che non posso essere fascista e leghista allo stesso tempo, però vorrei xchè l’italia deve cambiare tutta. Grande Fabri, sei l’unico che dice le cose come stanno» (MrJaws). «Ma stai zitto koglione» (misslallarolla).

Una lunga trascrizione di gergo in bilico tra romanzo criminale e l’assalto al cielo di cavallo pazzo.
«Fibra cita i Clash perché quelli erano anni dove c’erano un sacco di idee» (fandiNesli); «magari a stare negli anni 70… io non li ho vissuti… però la mentalità dei cittadini oggi è cambiata… prima erano più liberi» (enea93); «ce se sparava mejo» (philcrav); «a quel tempo c’era veramente la kontrokultura… infatti oggi l’omosessualità è accettata solo in un contesto di successo» (daltanius); «a quel tempo non c’era la tv commerciale… non s’erano bevuti i nostri cervelli. Oggi siamo tutti escort del kazzo!!» (aleematterep); «Basta con questa ossessione del passato. Ai tempi di Rimbaud la distruzione del passato era una cosa formativa» (Amioran); «Rimbaud? ma ke kazzo c’entra Rimbaud?» (lewisflower80).
Pian piano, si scende nel ventre di un mostro in cui batte lento e continuo il cuore dello skifìo, di un desiderio di drastica ribellione. 
«Fibra, bello quando dici “Cazzo, ma trovati un lavoro”. Ecco cosa mi dice sempre mia madre. Che frase di merda» (kaosone). «Non credo più a nulla» (albytrev). «A me non importa quello che dici perché credo solo nell’anarchia» (Wattie Buchan, icona punk di qualche anno fa, ma calza a pennello). «Spakkiamo tutto» (fpincio91).
Dunque la Universal teme che le parole riottose di Fibra, la scelta di esprimere per la prima volta una “posizione politica”, e le citazioni libertarie di Strummer possano alimentare un rigurgito punk, scatenare le pulsioni più luddiste dei giovanissimi, e innescare – dalle camerette alle chiese – un gran falò? O la major mette le mani avanti perché non vuole avere nulla a che spartire con il pensiero, debole o forte che sia? La risposta più plausibile la suggerisce AnimalDevix0: «È tutta 1 messa in scena x facce crede che le cose che dice sò vere». La paura attesta la verità. 

Leggete questo post, scritto dal (sedicenne?) pix94 quattro settimane fa: 
«Fabri… è vero… come dici tu…  qui è tutto una bella immagine con contenuti deboli… c’è un solo modo per liberarsi dalle belle immagini… distruggere i contenuti… e tu sai di cosa parlo Fabri… i contenuti siamo noi».

Nessun commento:

Posta un commento